Colonna sonora consigliata per l'articolo:
http://www.youtube.com/watch?v=H8Zs1xfxaq4
La crescita dell'Italia ripartirà soprattutto quando i nostri imprenditori torneranno ad investire seriamente sul nostro Paese..
Ormai è guerra tra Diego
Della Valle e i vertici della Fiat. Le bordate incrociate sono frequenti
e le parole utilizzate nello scambio di cortesie tra le parti in causa
sono sempre più pesanti. "Marchionne deve dare le risposte non a Della
Valle, ma agli operai che aspettano un posto di lavoro e
al governo con cui la Fiat ha preso degli impegni". E' la replica a distanza dell'imprenditore marchigiano all'ad. del Lingotto che lo ha apostrofato dicendo che "rompe le scatole".
al governo con cui la Fiat ha preso degli impegni". E' la replica a distanza dell'imprenditore marchigiano all'ad. del Lingotto che lo ha apostrofato dicendo che "rompe le scatole".
"La mia azienda non è in crisi"-
Tra imprenditori - ha aggiunto il numero uno di Tod's al termine di un
pranzo, in un'università, con i vertici della Bocconi - ci si misura
sulla qualità dei prodotti e i suoi fanno veramente riflettere su come
intende produrre le auto in futuro". L'a.d del Lingotto, secondo Della
Valle, "farebbe meglio a sprecare il suo tempo a far vedere i modelli
che vuole vendere, la mia azienda e altre aziende invece non sono in
crisi perché continuano ad innovare i loro prodotti". Quanto
all'affermazione di Sergio Marchionne che è meglio non presentare nuovi
prodotti in tempi di crisi, secondo Della Valle "è un'offesa per tutti
gli imprenditori seri" e per questo "bisogna prendere atto che sono
state dette cose sbagliate e invece di perdere tempo in polemiche
inutili sarebbe il caso di pensare a quali macchine vendere e a come far
lavorare i dipendenti delle aziende, che non hanno nessuna colpa del
fatto che tra un po' si dovranno fermare gli impianti". Secondo Della
Valle "queste colpe le hanno invece i manager e in questo caso la
famiglia Agnelli".
"Ci stanno prendendo in giro"
- "Bisogna stare meno a sentire questi improvvisati della Fiat che
vogliono venire a raccontarci che in Italia non conviene più fare
automobili'', ha detto Della Valle aggiungendo che "se qualcuno viene
dall’estero, tipo la Volkswagen, farà belle macchine. La crisi esiste
per chi non ha nulla da vendere". La Fiat è stata presa "con le mani
nella marmellata perché se ne voleva andare, con gli uffici stampa che
lavorano più degli uffici progettazione". Inoltre, ha continuato Della
Valle ''vogliono spiegare a noi imprenditori seri che non si può
innovare in tempo di crisi e non si possono fare nuovi prodotti, mentre
noi resistiamo solo perché innoviamo''. Per l'imprenditore marchigiano
si tratta ''di cose di una banalità tale che l'indisponenza nasce dal
fatto che ci si vuole prendere in giro con argomenti non convincenti''.
"Presa con le mani nella marmellata" -
La Fiat è stata presa "con le mani nella marmellata perché se ne voleva
andare, con gli uffici stampa che lavorano più degli uffici
progettazione", continua Della Valle, aggiungendo che "se qualcuno viene
dall'estero, tipo la Volkswagen, farà belle macchine. La crisi esiste
per chi non ha nulla da vendere". Secondo il patron della Tod's, che ha
parlato di fronte a centinaia di studenti e, tra gli altri, al
presidente esecutivo di Telecom Italia Franco Bernabé, per evitare che
il made in Italy si trovi in maggiori difficoltà rispetto all'attuale
fase economica "dobbiamo sbrigarci, altrimenti andranno avanti solo
alcune imprese toniche, magari come acquirenti di altri gruppi stranieri
o come prede dall'estero". L'eventualità che gruppi stranieri comprino
in Italia "in un mercato aperto può succedere e comunque chi è venuto
dall'estero sta valorizzando quello che ha comprato".
"Salotti buoni non esistono più" - "Alcuni
fanno finta di chiamarli salotti buoni, anche se non esistono più,
anche se lì dentro ci sono persone perbene che ora sono in imbarazzo a
essere definiti" componenti di questi salotti. Venire considerati
componenti di questi 'salotti' o di patti di sindacato di blocco "è
diventato imbarazzante per le persone serie", aggiunge Della Valle
rispondendo a una domanda, in realtà sulle strutture piramidali di
controllo societario, del vicedirettore del Corriere della Sera Massimo
Mucchetti durante un convegno organizzato all'università Bocconi di
Milano. Queste strutture comunque "vengono spazzate via dal mercato e
sono nella fase finale di una vita che è stata purtroppo troppo lunga".
"Ci sono esempi - conclude Della Valle - che hanno prodotto disastri
storici, tra l'altro con manager" controllati direttamente dai soci e
non indipendenti.
"Scandaloso addio degli Agnelli all'Italia" -
"Nonostante la crisi che c'è ora qui in Italia, senza minimamente
pensare alle conseguenze sul mondo del lavoro, dei fornitori, dei
concessionari". Lo ha affermato riprendendo a parlare di Fiat al termine
di un pranzo che ha chiuso un convegno alla Bocconi. "Sono cose
veramente scandalose - ha aggiunto - e credo che gli italiani abbiano
chiaro in mente il comportamento che gli Agnelli stanno portando avanti e
credo che non siano disposti questa volta a far finta di niente".
Nessun commento:
Posta un commento