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lunedì 24 settembre 2012

Della Valle: "Fiat? Improvvisati ci vogliono prendere in giro. Marchionne risponda agli operai non a me"

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"La mia azienda non è in crisi"-  Tra imprenditori - ha aggiunto il numero uno di Tod's al termine di un pranzo, in un'università, con i vertici della Bocconi - ci si misura sulla qualità dei prodotti e i suoi fanno veramente riflettere su come intende produrre le auto in futuro". L'a.d del Lingotto, secondo Della Valle, "farebbe meglio a sprecare il suo tempo a far vedere i modelli che vuole vendere, la mia azienda e altre aziende invece non sono in crisi perché continuano ad innovare i loro prodotti". Quanto all'affermazione di Sergio Marchionne che è meglio non presentare nuovi prodotti in tempi di crisi, secondo Della Valle "è un'offesa per tutti gli imprenditori seri" e per questo "bisogna prendere atto che sono state dette cose sbagliate e invece di perdere tempo in polemiche inutili sarebbe il caso di pensare a quali macchine vendere e a come far lavorare i dipendenti delle aziende, che non hanno nessuna colpa del fatto che tra un po' si dovranno fermare gli impianti". Secondo Della Valle "queste colpe le hanno invece i manager e in questo caso la famiglia Agnelli".
"Ci stanno prendendo in giro" - "Bisogna stare meno a sentire questi improvvisati della Fiat che vogliono venire a raccontarci che in Italia non conviene più fare automobili'', ha detto Della Valle aggiungendo che "se qualcuno viene dall’estero, tipo la Volkswagen, farà belle macchine. La crisi esiste per chi non ha nulla da vendere". La Fiat è stata presa "con le mani nella marmellata perché se ne voleva andare, con gli uffici stampa che lavorano più degli uffici progettazione". Inoltre, ha continuato Della Valle ''vogliono spiegare a noi imprenditori seri che non si può innovare in tempo di crisi e non si possono fare nuovi prodotti, mentre noi resistiamo solo perché innoviamo''. Per l'imprenditore marchigiano si tratta ''di cose di una banalità tale che l'indisponenza nasce dal fatto che ci si vuole prendere in giro con argomenti non convincenti''.
 "Presa con le mani nella marmellata" - La Fiat è stata presa "con le mani nella marmellata perché se ne voleva andare, con gli uffici stampa che lavorano più degli uffici progettazione", continua Della Valle, aggiungendo che "se qualcuno viene dall'estero, tipo la Volkswagen, farà belle macchine. La crisi esiste per chi non ha nulla da vendere". Secondo il patron della Tod's, che ha parlato di fronte a centinaia di studenti e, tra gli altri, al presidente esecutivo di Telecom Italia Franco Bernabé, per evitare che il made in Italy si trovi in maggiori difficoltà rispetto all'attuale fase economica "dobbiamo sbrigarci, altrimenti andranno avanti solo alcune imprese toniche, magari come acquirenti di altri gruppi stranieri o come prede dall'estero". L'eventualità che gruppi stranieri comprino in Italia "in un mercato aperto può succedere e comunque chi è venuto dall'estero sta valorizzando quello che ha comprato".
"Salotti buoni non esistono più" - "Alcuni fanno finta di chiamarli salotti buoni, anche se non esistono più, anche se lì dentro ci sono persone perbene che ora sono in imbarazzo a essere definiti" componenti di questi salotti. Venire considerati componenti di questi 'salotti' o di patti di sindacato di blocco "è diventato imbarazzante per le persone serie", aggiunge Della Valle rispondendo a una domanda, in realtà sulle strutture piramidali di controllo societario, del vicedirettore del Corriere della Sera Massimo Mucchetti durante un convegno organizzato all'università Bocconi di Milano. Queste strutture comunque "vengono spazzate via dal mercato e sono nella fase finale di una vita che è stata purtroppo troppo lunga". "Ci sono esempi - conclude Della Valle - che hanno prodotto disastri storici, tra l'altro con manager" controllati direttamente dai soci e non indipendenti.
"Scandaloso addio degli Agnelli all'Italia" - "Nonostante la crisi che c'è ora qui in Italia, senza minimamente pensare alle conseguenze sul mondo del lavoro, dei fornitori, dei concessionari". Lo ha affermato riprendendo a parlare di Fiat al termine di un pranzo che ha chiuso un convegno alla Bocconi. "Sono cose veramente scandalose - ha aggiunto - e credo che gli italiani abbiano chiaro in mente il comportamento che gli Agnelli stanno portando avanti e credo che non siano disposti questa volta a far finta di niente".

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