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mercoledì 5 settembre 2012

"Felicità ed economia" prima puntata

Colonna sonora consigliata per l'articolo:
http://www.youtube.com/watch?v=KBXPJ-J_ZnU
 

Introduzione

A tutt’oggi non c’è un consenso unanime su cosa sia la felicità, anche se comunemente tutto ciò che facciamo è in funzione del perseguimento di essa; il significato di felicità, in questo caso, lo riconduciamo a quello di felicità soggettiva che può essere afferrata attraverso le interviste, dove gli individui possono ottenere delle indicazioni in merito alle valutazioni riguardanti la soddisfazione che provano rispetto alla vita. Esiste, anche, il concetto di felicità oggettiva che si riferisce agli
approcci fisiologici, i quali cercano di cogliere il benessere soggettivo, soprattutto, misurando le onde cerebrali; in questo caso il giudizio sulla felicità viene attribuito in base a regole esterne. Per il nostro lavoro prendiamo come punto di riferimento la felicità soggettiva perché, in questo caso, i processi cognitivi giocano un ruolo di maggiore importanza; questi ultimi quindi sono utili per questioni collegate alla felicità che hanno risvolti anche su altri aspetti sociali. Infatti, il benessere individuale non è una percezione isolata, ma dipende intensamente dalle condizioni in cui le persone coinvolte vivono, tanto che i fattori che rendono le persone più o meno felici di altre sono: i fattori della personalità, fattori socio demografici, fattori economici, fattori contestuali e fattori istituzionali. La felicità è fondamentale perché ha una forte ripercussione sullo stile di vita delle persone, infatti è stato dimostrato che le persone più felici: hanno più successo nel mercato del lavoro e tendono a far carriera più velocemente di quelle infelici; trovano con maggior facilità un compagno e di conseguenza sono meno esposte alla solitudine; sono più cooperative, quindi più propense ad aiutare gli altri. Da anni gli psicologi analizzano i fattori della personalità, quelli socio demografici e contestuali, ma negli ultimi anni anche gli economisti analizzano l’impatto degli effetti economici sulla felicità delle persone.
In questa sede, verranno spiegati, in modo approfondito, molti concetti relativi agli effetti che determina l’economia sulla felicità degli individui. Nella prima sezione saranno chiarite le origini degli studi sulla felicità: da Aristotele ad Antonio Muratori, che quest’ultimo, nel 1749, introdusse il concetto di “felicità pubblica” il quale diviene il programma culturale e sociale dell’Illuminismo. Nella seconda sezione verrà spiegata la ragione per cui in alcune circostanze l’aumento del reddito non realizza un aumento della felicità, determinando i cosiddetti “paradossi della felicità”. Nella terza sezione verranno analizzati i beni relazionali e i beni posizionali e soprattutto l’importanza dell’utilizzo dei primi per far sì che gli individui siano felici;  La quarta sezione verrà dedicata all’analisi del modello di democrazia deliberativa e abbiamo dimostrato il motivo per cui questa soddisfa maggiormente le esigenze delle economie avanzate del modello di democrazia elitistico competitiva ormai inadeguato; il modello di democrazia deliberativa ha come obiettivo principale il rafforzamento della vita democratica attraverso la discussione tra le persone; ciò costituisce un efficace strumento per creare capitale sociale mediante l’esercizio di attività relazionali. In questo modo, gli esiti saranno più vicini alle preferenze dei cittadini e ciò indubbiamente porta ad un aumento della felicità delle persone.



 

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